Come nacque la Chiesa

Verso la fine del 1800, andarono sorgendo a Biella le prime case lungo la via Torino e nella regione Rovere, particolarmente case operaie, che costituirono un nucleo - denominato "il Borgonuovo" - attorno all'attuale via Vignetto.
Appariva sin da allora evidente lo sviluppo che avrebbe ben presto interessato la zona con il crescere della popolazione, tanto che il vescovo mons. Cumino caldeggiò presso il successore di S. Giovani Bosco, il Beato don Michele Rua, l'istituzione delle opere salesiane al Borgonuovo, anziché a San Cassiano.

L'iniziativa non ebbe seguito, come non l'ebbe quella successiva, assunta nei primi anni del XX secolo da un gruppo di sacerdoti e di laici appoggiato dal vescovo mons. Gamba, tendente all'erezione in Borgonuovo di un santuario dedicato alla Sacra Famiglia.
Ma l'occasione fu fornita qualche anno dopo dal sindaco di Biella ing. Corradino Sella, che manifestò al vescovo e al priore della storicaConfraternita dei SS Paolo ed Elisabetta l'intenzione del Municipio di "aprire una via attraverso il suolo occupato dalla chiesa di San Paolo", chiedendo di "aprire trattative allo scopo".

Quella vecchia chiesa di San Paolo sorgeva proprio nel bel mezzo dell'attuale Piazza 1° Maggio (non era nemmeno essa il primitivo tempio dedicato all'Apostolo delle Genti, avendo sostituito una più antica chiesa risalente al XIII secolo). Nella chiesa aveva sede l'antica Confraternita, le cui origini risalgono presumibilmente al XV secolo, che si dedicava alle opere di misericordia a favore dei bisognosi.

La Confraternita ritenne opportuno lo spostamento della chiesa al Borgonuovo e pertanto aprì nel 1910 con il Municipio le trattative per la vendita dell'edificio sacro al prezzo di 80.000 lire. Successivamente, al Borgonuovo si procedette all'acquisto del terreno di proprietà dei signori Luigi Bider e Alfredo Gremmo per complessive lire 30.000: l'atto fu firmato il 30 marzo 1911. In quello stesso anno fu affidato il progetto della nuova chiesa all'ing. Giuseppe Gallo di Torino.

Il sacro edificio - la cui facciata doveva prospettare la "via n. 10" (l'attuale via Trento) - sarebbe sorto praticamente in mezzo ai campi. L'accesso era infatti assicurato da un unico viottolo che scendeva dalla via Tripoli. Le trattative con il Municipio per l'aperturadell'attuale via Zara andarono per le lunghe... La via non fu completata che nel 1927!

Tutte queste difficoltà avrebbero potuto causare ritardi considerevoli, se a prendere l'iniziativa con estrema determinazione non fosse comparso sulla scena un uomo risoluto, il canonico Antonio Tarello, eletto nel 1912 a capo della Confraternita e della sua commissione per la nuova chiesa. Viveronese, era stato rettore a Oropa, indi vicario episcopale. Della chiesa di San Paolo fu lui - scrisse il can. Trompetto - "il principale artefice e benefattore". Ad essa mons. Tarello non solo consacrò tutte le sue energie, ma offrì anche gran parte delle sue sostanze: e morendo, nel 1927, lasciò quasi esclusiva erede la chiesa stessa.


Storia Parrocchia di San Paolo.